Domanda: quanto influiscono i dati sull’affluenza alle urne durante lo svolgimento di un referendum?
Mi vengono in mente varie possibili situazioni in cui la conoscenza dell’affluenza può risultare un dato decisivo:
Prendiamo solo questo caso come esempio. Un cittadino qualunque, non del tutto convinto di andare a votare (e abbiamo visto dai sondaggi degli ultimi giorni che gli indecisi per il Referendum del 12 e 13 giugno erano davvero molti), si sveglia questa mattina verso le undici. Orario molto gettonato in Italia per la Domenica mattina. Il nostro cittadino accende la tv o il computer e, ancora assonnato, si informa sulle notizie del giorno. Ce n’è una che, alle 12 in punto, attira la sua attenzione: i dati sull’affluenza alle urne del referendum, per il quale il nostro cittadino è, come abbiamo detto, ancora incerto. Bene, supponiamo, come è successo effettivamente questa mattina, che il dato sia un 11,6% di affluenza, che con proiezioni, calcoli e confronti con il passato, viene giudicato un buon, se non ottimo, risultato per raggiungere il quorum (guardate per esempio le previsioni su questo blog).
Ecco, è del tutto impossibile che il cittadino indeciso pensi, dentro di sè, “Bene dai, ce l’abbiamo fatta… Non serve neanche che mi vesta per andare fuori a votare. Meglio così.”? Oppure, rivoltando, ma neanche di tanto, l’orientamento del nostro indeciso tipo, non potrebbe pensare così: “Però! Già così tanti che hanno votato… Non sarei andato comunque, ma a questo punto, a maggior ragione, è già tutto deciso… Sto a casa.”? Secondo me non è del tutto impossibile che tanti indecisi si comportino così.
E’ chiaro che ho la speranza che non siano poi così tanti gli indecisi e che in generale non basti così poco per far desistere un cittadino italiano dalla sua decisione di votare (che sia un Sì o un No). Però, a mio modo di vedere, soprattutto nell’era delle informazioni istantanee e pervasive, fornire dati sull’affluenza a un referendum prima della chiusura dei seggi potrebbe esercitare un’influenza significativa (in un senso o nell’altro come abbiamo visto dall’esempio).
Ma questa non vuole essere una polemica: è semplicemente un dubbio. Mi si dirà che anche per tutte le altre votazioni (dalle elezioni politiche fino a tutte le amministrative) i dati dell’affluenza vengono resi pubblici?! Penso che sia diverso.
Così come nelle altre elezioni i dati sugli exit-poll, per esempio, sono vietati fino alla chiusura dei seggi (per non condizionare l’elettorato appunto), credo che, in occasione dei referendum, fornire i dati sull’affluenza (e quindi sull’eventuale raggiungimento del quorum) sia una mossa rischiosa e comunque che crea “disturbo”.
Pensandoci forse c’è un modo per evitare questo condizionamento: se ogni referendum raggiungesse sempre il quorum (cosa che denoterebbe lo “stato di salute” della democrazia di un Paese), allora non sarebbero più i dati sull’affluenza quelli decisivi e baserebbe tenere segreti gli esiti delle votazioni.
Se votassimo tutti, questo problema di “condizionamento” saremmo noi cittadini a risolverlo!
E ora… aspettiamo il dato sull’affluenza delle ore 19: ( ANSA e Ministero dell’Interno )… non da indecisi!